Realizzare l’impianto gas a Roma è facile con TECNOEDIL
TECNOEDILè un’azienda qualificata e abilitata all’installazione, alla trasformazione, all’ampliamento e alla manutenzione degli impianti di distribuzione ed utilizzazione del gas ai sensi del D.M. 37/2008, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed areazione dei locali, e possiamo realizzare per te un servizio rapido, professionale e garantito.
Siamo a tua completa disposizione per offrirti ogni tipo di intervento, dalla progettazione alla realizzazione e infine alla manutenzione degli impianti del gas.
- linea gas dal contattore fino in cucina con apposita manopola di chiusura a norma di legge – 650,00 € / cad
- linea gas per caldaia – 500,00 € / cad
- apertura e chiusura tracce per impianti – 25,00 € / ml
Usare il gas naturale per riscaldare la casa o alimentare i tuoi elettrodomestici è ecologico ed economico. I sistemi a gas richiedono una cura e una manutenzione regolare, tuttavia, per garantire che funzionino in modo ottimale e per ridurre la probabilità di problemi futuri.
Il gas metano possiede però una caratteristica negativa: è infiammabile, pertanto è doveroso evitare ogni fuga di gas. A ciò si aggiunge il fatto che i prodotti della combustione possono essere pericolosi in quanto un non corretto afflusso di aria ed una combustione incompleta possono generare sostanze tossiche per l’organismo. Avere un impianto gas a norma è indispensabile per salvaguardare noi stessi e chi ci circonda, pertanto la sicurezza degli impianti a gas devono essere realizzati e controllati da personale qualificate. Con l’ausilio di un team altamente specializzato, progettiamo e realizziamo impianti gas a vista o sottotraccia, per uso domestico o industriale.
L’impianto gas presenta un pericolo se non regolarmente controllato: è per questo che eseguiamo e consigliamo periodici controlli di manutenzione su impianti esistenti (prove di tenuta, controlli per possibili fughe di gas combustibile, ecc…).
……… Il gas non si vede e non si sente, per questo motivo è molto importante che l’impianto risponda alle norme vigenti perché tra tutti gli impianti questo è quello più pericoloso. Un consiglio che mi sento di darvi: non risparmiate sull’impianto del gas, perché è fondamentale per la vostra salute.
Hai bisogno di un preventivo per realizzare un impianto a gas?
Impianto a gas tutto ciò che serve sapere
L’impianto a gas è composto da una rete di tubazioni che vengono posate per portare all’interno degli edifici, che possono essere abitazioni private, condomini, edifici pubblici, commerciali o industriali, la fornitura di gas metano o combustibili simili.
Dal punto di consegna il gas viene condotto verso dispositivi energetici che necessitano di questo combustibile per funzionare. Nello specifico, si tratta di caldaia a gas, scaldabagno a gas, fornelli del piano cottura che si trovano nelle abitazioni.
Qualunque sia la tipologia di edificio, dunque, è prevista la predisposizione, l’installazione e gli allacci fondamentali per garantire la funzionalità degli apparecchi prima citati, in modo da rendere funzionali e confortevoli gli ambienti.
Affinché tutto funzioni correttamente è indispensabile utilizzare componenti di alta qualità e all’avanguardia, in modo da elevare al massimo la vivibilità dei locali e gli standard del comfort domestico, mantenendo allo stesso tempi i consumi bassi, cosa possibile grazie al gas.
Ma che cos’è il gas e come funziona un impianto di questo tipo? Il gas è un combustibile fossile, come il carbone e il petrolio, formatosi per effetto della fossilizzazione di resti organici di animali e vegetali. I gas più usati per realizzare impianti domestici sono il metano, denominato anche gas città, propano, gpl o butano ad uso domestico.
Per essere più precisi, il gas propano, ovvero il GPL, alias gas di petrolio liquefatto, è un idrocarburo derivato soprattutto dalla distillazione frazionata da gas naturale e petrolio. Invece, il metano è un gas naturale presente in atmosfera, negli oceani, nel sottosuolo, e si compone di 1 atomo di carbonio e 4 di idrogeno.
Inoltre, il metano, che per natura non ha odore, arriva invece all’utente con additivi che gli consentono di assumere un odore caratteristico, tanto da essere immediatamente percettibile all’olfatto umano. La differenza fra gas propano e gas metano sta nella pressione che hanno alla stessa temperatura.
Normative per impianto a gas
La posa dell’impianto a gas deve essere eseguita secondo le direttive imposte da alcune normative che stabiliscono i criteri per una installazione corretta, in modo da garantire la massima sicurezza durante il suo utilizzo. Le norme da prendere in considerazione per la posa dell’impianto a gas sono le seguenti:
- UNI CIG 7129– questa norma è stata aggiornata l’ultima volta nel 2015 e indica i requisiti di conformità che deve possedere un impianto a gas, riguardo ad aerazione, ventilazione, dispositivi di sicurezza, prova di tenuta, con potenza termica al di sotto dei 35 kW. Inoltre, la norma indica quale tipo di materiale deve essere utilizzato per i tubi del gas, ovvero acciaio, rame, polietilene e multistrato.
- UNI 11137/12 – questa norma indica quali requisiti di tenuta occorrono per impianti interni civili e simili, nel caso bisogna fare delle ristrutturazioni parziali o lavori di manutenzione straordinaria. Vengono indicati anche i parametri di tenuta degli impianti gas già esistenti ed quali sono le limitazioni previste nel caso vi sono dispersioni, quando viene richiesto l’accertamento di tenuta, come deve essere effettuato e come ripristinare l’impianto a gas.
- Decreto Ministeriale n. 37 del 2008 – questa norma obbliga il tecnico che esegue la posa dell’impianto a gas a rilasciare la Dichiarazione di Conformità. Inoltre, specifica quando è necessario redigere un progetto professionale per rifare l’impianto o per una nuova installazione.
Da quanto emerge dalle normative vigenti, è evidente che installare un impianto a gas è una cosa abbastanza complessa e per questo bisogna per forza affidarsi a professionisti del settore abilitati, in particolare perché la legge prevede anche il rilascio della Dichiarazione di Conformità.
Questo documento viene fornito al cliente al termine dell’installazione e prima del collaudo dell’impianto. Il documento attesta che l’impianto è stato effettuato a regola d’arte e secondo i requisiti richiesti dalle normative che disciplinano la materia gas.
Gas interrato e gas all’esterno
La rete di conduzione del gas, sia quella civile che quella industriale, può essere di due tipi, interrato o esterno, ecco le differenze.
- Gas interrato o sottotraccia
Questo tipo di rete di conduzione del gas viene posato sotto terra o sottotraccia e per legge viene anche rivestito per motivi di sicurezza. Per arrivare in casa il gas interrato deve essere introdotto tramite un passaggio a terra e nei punti sulle pareti distanti 15-20cm al massimo.
Se il gas interrato passa anche all’esterno, come per esempio nel giardino o in luoghi soggetti a sbalzi di temperatura, sarà necessario usare il polipropilene e prevedere minimo 60 cm di profondità, e all’esterno un’uscita costituita da un raccordo speciale detto giunto di transizione con diodo elettrico. Si tratta di un raccordo combinato fra ferro e polietilene, progettato per attraversare all’esterno il terreno e previsto dalla legge.
Come prevede la normativa, l’impianto del gas sottotraccia deve essere segnalato per evitare che venga manomesso o perforato accidentalmente, sia durante la posa che nel corso degli anni, per situazioni critiche o di eventuale decadimento.
- Gas esterno o a vista
Questo tipo di rete di conduzione del gas viene definito esterno e quindi a vista quando attraversa percorsi lungo una parete o un perimetro, come può esserlo l’impianto in rame domestico che arriva ai vari dispositivi come caldaia, scaldabagno, piano cottura, etc.
La posa all’esterno dei tubi del gas viene effettuata solamente quando vengono ultimati i lavori di sottofondi e intonaci delle pareti, in quanto devono essere sui rivestimenti finali, che possono essere rappresentati da piastrelle o pareti.
Nel caso si scelga di installare all’esterno il tubo di rame per l’impianto a gas, la sua posa è prevista dopo che tutti gli interventi sono stati ultimati, ma prima di eseguire gli ultimi ritocchi.
Quali materiale usare per l’impianto a gas
Sia che si voglia rifare l’impianto a gas, oppure si deve installare l’impianto ex novo, domestico o industriale, bisogna utilizzare materiali di alta qualità, resistenti e durevoli nel tempo. Il rame è in assoluto il materiale più utilizzato per gli impianti del gas, perché garantisce sicurezza, visto che è già collaudato da tempo. Ma davvero il rame è il materiale migliore per questo tipo di impianti?
E’ bene sottolineare che per posare le tubazioni in rame occorre eseguire parecchio lavoro, in particolare quando bisogna creare delle curve, difficoltose vista la rigidità del materiale. In questi casi la soluzione sono i giunti, tuttavia è doveroso ricordare che una quantità maggiore di giunti espone ancora di più al rischio di perdite, specialmente se l’impianto non viene realizzato da professionisti.
Inoltre, bisogna sapere che i tubi in rame, così come quelli in acciaio, non hanno una scadenza prestabilita, ma in caso di rotture, incrinature o corrosione devono essere sostituiti. Oltre al rame, altri materiali adeguati per l’impianto del gas sono il ferro, il polietilene, l’acciaio e il multistrato, quest’ultimo materiale di ultima generazione adatto per gli impianti sotto traccia e non per quelli esterni.
I tubi in multistrato adatti per il gas sono costituiti da materiale composito specifico formato da cinque strati, hanno ottime proprietà di tenuta, guaina di protezione, sono flessibili e vengono venduti in rotoli. L’installatore che si occupa della progettazione di impianti a gas progettato con tubazioni in multistrato deve osservare tutte le precauzioni previste dalla norma UNI TS 11343 per quanto riguarda la progettazione e il collaudo.
Se queste precauzioni non vengono rispettate l’impianto a gas non può essere definito a “regola d’arte” e impedire che venga effettuato il collaudo. Se si scelgono tubi in multistrato di alta qualità possono durare molto a lungo, anche fino a 50 anni e più.
Installazione impianto a gas
Per installare un impianto a gas i locali devono essere resi conformi e idonei al suo passaggio e devono poter accogliere i rubinetti terminali per le utenze, come prevede la normativa UNI 7129. Per installare il gas domestico la procedura è la seguente:
- Richiesta di attivazione
- Accertamento dell’ente fornitore
- Verifica ed eventuale dichiarazione di conformità impianto da parte del termoidraulico
- Il tecnico effettua la consegna dei documenti ricevuti all’ente fornitore del gas
Dopo aver completato l’iter burocratico, si può procedere con la posa dell’impianto, che può essere:
Impianto a gas interno – i tubi si possono installare sottotraccia oppure esternamente. Per realizzare l’impianto sotto traccia vanno bene le tubazioni in polipropilene o multistrato con guaina gialla e in genere viene utilizzato un tubo unico.
Impianto a gas esterno – Per realizzare l’impianto esterno si possono usare tubi in ferro, ottone, rame e acciaio inox rivestito. Le tubazioni vanno posate a vista, soluzione che consente di effettuare il controllo visivo, utile per verificare che è tutto a posto senza intervenire con lavori invasivi come accade invece per gli impianti a gas sottotraccia.
Sia per quanto riguarda l’impianto a gas interno che per quello esterno l’installatore deve prevedere due elementi indispensabili, la valvola di intercettazione e il rubinetto del gas in cucina.
–La valvola di intercettazione consiste in un rubinetto che una volta chiuso esclude totalmente la rete domestica. Questa valvola è obbligatoria e va installata nel punto all’ingresso della tubazione gas. Inoltre, per escludere ogni singolo dispositivo deve esserci un rubinetto specifico per ciascuno di essi.
–Il rubinetto del gas in cucina va collocato in un punto facilmente accessibile e deve consentire di chiudere il piano cottura. Questo rubinetto si può installare a vista, sotto il lavello oppure in un luogo lontano da fonti elettriche e di calore.
Raccordi nell’impianto a gas e verifica di tenuta
I raccordi sono fra gli elementi indispensabili in un impianto a gas. Come indicato dalla UNI, le giunzioni possono essere effettuate con la tecnica a pressare o a saldare, e precisamente come segue:
- è permesso installare raccordi a pressare e a saldare nei locali non aerati e non aerabili. Non é consentito invece l’uso di raccordi filettati.
- è ammesso posare tutte le giunzioni a pressare o saldate, tranne i rubinetti, interrati e messi in mezzo alla malta.
Sia che si tratti di rifacimento dell’impianto a gas o di nuovo impianto, prima di collegarlo al contatore e ai dispositivi occorre eseguire la verifica di tenuta, ovvero il collaudo. Due sono le fasi previste per la verifica di tenuta negli impianti domestici con portata termica inferiore a 35kW, eseguite da idraulici abilitati e secondo le normative UNI 7129 o la UNI 11137:
—Verifica ad alta pressione – questa verifica mira ad accertare che l’impianto è stato realizzato correttamente ed è idoneo al funzionamento. Al riguardo c’è da dire che alcuni produttori di componenti per impianti a gas affermano che la prova ad alta pressione non è necessaria per la presenza di un dispositivo di sicurezza integrato, il safety connection, che tramite la verifica di tenuta consente di intercettare raccordi non stretti bene.
—Verifica a bassa pressione – questa verifica si propone di accertare che non vi è dispersione di gas. Sui tubi interrati la suddetta verifica va fatta prima di coprire con la malta le tubazioni. L’impianto viene tenuto in pressione a rubinetti tappati per almeno 100 mbar per 15 min.
Per quanto riguarda il contatore, punto di consegna dell’ente fornitore, al quale il gas metano arriva tramite delle condutture di adduzione esterne, si può installare all’interno o all’esterno dell’abitazione. Il compito del contatore è quello di misurare il volume di gas che lo attraversa, che viene misurato in metri cubi (mc).
Quanto costa l’impianto a gas
Il costo dell’impianto a gas varia a seconda delle dimensioni dell’immobile, del materiale scelto e della tariffa dell’installatore. Infatti, i costi dei professionisti variano in base alla loro fama e alla zona, così come i costi di posa e allaccio contatore variano a seconda delle difficoltà incontrate e della distanza dalla rete di distribuzione.
E’ chiaro che se l’abitazione è in una zona isolata i costi saranno maggiori, mentre se è in centro saranno senza dubbio inferiori. A tutto ciò bisogna aggiungere anche il costo della caldaia, variabile a seconda del marchio e del modello, e le imposte da applicare all’intervento.
Per avere un’idea su quanto può costare un impianto a gas domestico si può fare riferimento al costo di ogni punto gas da installare, modalità adottata dagli idraulici per effettuare la posa di tubazioni di gas. Conoscere il costo di ogni punto gas, che corrisponde ad ogni utenza, permette di fare un calcolo approssimativo del prezzo complessivo dell’impianto.
In media, il costo per un punto gas si aggira intorno alle 350€ in su, prezzo che lievita notevolmente nelle grandi città. Tenendo questo prezzo come punto di riferimento, e sommando i vari punti gas da realizzare in casa, si può ottenere una stima della spesa da affrontare.
Ovviamente sono sempre le dimensioni a contare, così come il costo del materiale, ma bisogna considerare anche eventuali opere murarie se si decide per l’impianto interno, sia di demolizione che di ripristino. In questi casi i costi possono lievitare notevolmente.
Invece, se si tratta di rifacimento di impianto a gas, si può risparmiare, ma per avere un prezzo preciso è sempre consigliabile chiedere un preventivo personalizzato e dettagliato. Il rifacimento può essere la soluzione giusta quando l’impianto a gas non funziona come dovrebbe, oppure deve essere adeguato alle normative vigenti.
Certificazione per attivazione-riattivazione
Quando vengono contattate per aprire, spostare o sostituire il contatore del gas, le società fornitrici devono obbligatoriamente rilevare eventuali dispersioni, anche se si tratta di una richiesta urgente perché c’è una perdita. In questi casi devono per forza sigillare l’utenza.
Se il contatore del gas è chiuso e si vuole richiedere l’attivazione è necessario eseguire una prova di tenuta, in seguito alla quale deve essere rilasciato il certificato di dichiarazione conformità e requisiti tecnico professionali.
Se però devono essere effettuate delle riparazioni, queste non sono di competenza del fornitore del gas, che può solo provvedere, come detto prima, alla sigillatura o alla riapertura del contatore, o ad interventi riguardanti la sua installazione.
Per effettuare la riparazione è necessario rivolgersi ad un idraulico abilitato, che provvederà a mettere a norma l’impianto e ad attestarne la tenuta, la destinazione d’uso e i materiali utilizzati per verificarne l’idoneità.
L’idraulico abilitato sa quali strumenti utilizzare per rilevare perdite di gas, come per esempio il tubo di Torricelli, misuratori di pressione e altri strumenti all’avanguardia particolarmente efficaci.
Inoltre, se i rubinetti sono obsoleti e quindi non a norma, l’idraulico deve provvedere alla loro sostituzione, installando quelli con la manopola gialla. Se si tratta di appartamenti datati, anche i tubi della cucina sono certamente scaduti e quindi vanno sostituiti con quelli previsti dalla normativa attuale.
Grazie alla sua dichiarazione di tenuta corretta e assenza di dispersione si può inoltrare la richiesta di riattivazione o riapertura del gas. I documenti devono essere consegnati all’ente fornitore insieme al modulo A12, che deve essere compilato e timbrato dal responsabile tecnico.
Il responsabile tecnico si assume la responsabilità dell’ultima manutenzione effettuata, che può consistere anche solo in una verifica di assenza di dispersioni, attestata dalla dichiarazione di conformità e da una visura camerale aggiornata.
Certificazione per spostamento impianto gas
Nel caso dovesse essere necessario modificare l’impianto a gas, o addirittura spostarlo, è necessaria una nuova certificazione. Il documento serve anche se viene effettuata una riparazione, un nuovo allacciamento e perfino una sistemazione sull’impianto, anche piccola.
Le normative al riguardo sono molto rigide e bisogna rispettarle, per cui il responsabile dell’intervento è tenuto a fornire una nuova certificazione per attestare la conformità dell’impianto. La certificazione serve anche per spostare il contatore del gas, operazione necessaria in caso di ristrutturazioni, o per questioni di estetica o per altri motivi come distanze minime da apparecchi energetici.
Per spostare il contatore bisogna fare innanzi tutto una richiesta al distributore, che provvederà a fissare un sopralluogo, indispensabile per valutare la fattibilità dello spostamento, le opere necessarie per eseguirlo, i costi ed eventuali autorizzazioni.
Potrebbero esserci dei casi in cui spostare il contatore non è possibile, in quanto per legge bisogna rispettare dei criteri, mentre in altri casi occorrono specifiche autorizzazioni.
Per sapere cosa fare bisogna rivolgersi ad un idraulico che abbia i requisiti professionali per rilasciare la dichiarazione della prova di tenuta prima di attivare o posizionare il nuovo contatore.
Può capitare di avvertire odore di gas, ma l’impianto non presenta perdite. Se l’odore proviene da una dispersione del contatore il fornitore si occupa gratuitamente della sua sostituzione, naturalmente dopo aver verificato che la causa sia proprio l’apparecchio.
Come previsto dalle attuali normative, i fornitori si occupano della sostituzione dei vecchi contatori per evitare che vi possano essere problematiche a causa degli agenti esterni. Per scongiurare questo problema, i nuovi contatori hanno classi elevate di isolamento e impermeabilità.
Di conseguenza, se l’intervento per spostare il contatore viene deciso dalla società fornitrice, per motivi che dipendono da essa, non ci saranno oneri per il cliente. Invece, se si tratta di uno spostamento volontario e richiesto dal cliente, allora i costi saranno a suo carico.
Fuga di gas come comportarsi
Cosa fare quando c’è odore di gas e si sospetta una perdita? Se i numeri del contatore girano e l’odore continua a diffondersi, allora vuol dire che c’è una perdita. Per individuarla con certezza si può usare un panno di carta imbevuto di acqua saponata e vedere se si formano delle bollicine che poi diventano più grandi. Ecco comunque cosa fare e cosa non fare in questi casi:
Cosa fare
- Contattare subito un idraulico abilitato
- In alternativa, chiamare i numeri del fornitore di gas domestico
- Per evitare che possano accadere incidenti, se si tratta di un impianto esterno, è chiudere tutti i rubinetti collegati ai dispositivi energetici come caldaia o piano cottura.
Cosa non fare
- Utilizzare fiammelle per controllare se c’è la perdita
- Manomettere il contatore del gas e non esercitare alcuna pressione, sia per la sicurezza che per evitare di andare incontro a sanzioni penali.
- Eseguire movimenti per spostare il contatore del gas e non improvvisare nulla
- Spostare tubi gas, con il rischio di aumentare la perdita di combustibile
- Aprire la valvola del contatore. Chi prova a farlo va incontro ad un procedimento penale
Per concludere, quando si ha a che fare con una perdita di gas, l’intervento più idoneo da richiedere è senza dubbio quello di un idraulico o comunque di un tecnico competente, da consultare prima di eseguire qualsiasi tipo di intervento.
E’ importante tenere presente questo dettaglio, perché eseguendo l’intervento relativo alla perdita di gas sarà necessaria una nuova certificazione, quindi è opportuno rivolgersi a tecnici abilitati a redigere questo documento.
Invece, chiamando il fornitore del gas, nel caso dovesse mandare un tecnico, non sarà per la riparazione, ma per chiudere il gas o per mettere il sigillo. In questo caso, dopo la riparazione, bisognerà provvedere alla prova di tenuta dell’impianto del gas, e pagare quindi due interventi invece di uno.